Gruppo di lavoro “Mappe di Comunità”
Facilitatori Fiorenza Bortolotti, Andrea Rossi
Contatti florens231@libero.it – ecomuseo@casentino.toscana.it
Partecipanti Angelo Valerio – Ecomuseo dell’Agro Pontino Federica Di Luca – Ecomuseo dei Vissuti e dei Saperi dei M.ti Sibillini Valentina Campestrini – Ecomuseo del Lagorai Raffaella Riva – Politecnico di Milano Michele Zuccarello – Ecomuseo del Lazio Virgiliano Francesco Baratti – SESa Sistemi Ecomusei Salento Maurizio Tondolo – Ecomuseo delle Acque del Gemonese Jeanette Arteaga – Ecomuseo delle Acque del Gemonese Eugenio Lombardi – Ecomuseo Valle d’Itria Donatella Murtas – Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite
Aree d’interesse – sperimentare modalità partecipate di conoscenza e visone condivisa del proprio territorio e paesaggio attraverso lo strumento delle mappe di comunità.
– per maggiori informazioni www.mappadicomunita.it
Obiettivi – condividere le esperienze di Mappe di Comunità in corso, rilevando le specificità del processo all’interno dell’esperienza ecomuseale italiana - porre attenzione alla tematica molto attuale del rapporto tra le Mappe come strumento di partecipazione, la visone del paesaggio proposta dalla CEP, il loro possibile utilizzo nei processi di pianificazione paesaggistica e territoriale, e nella gestione del territorio da parte delle comunità insediate - valutare l’utilità di un percorso di riflessione costituito da incontri promossi da ecomusei di ML che stanno lavorando sulle Mappe, come filo conduttore di una valutazione sullo strumento Mappe, sul loro utilizzo, sviluppo, e sinergie con altri strumenti.
Strumenti – Realizzazione incontri e seminari (verificare ed aggiornare il programma gia’ deciso nel luglio scorso in Casentino) - Incontri e scambi con esperti in mappe di ML, anche per la formazione dei facilitatori - Aggiornamento del sito di cui sopra con documenti, mappe, valutazioni, verbali e tutto il materiale man mano prodotto
Proposte operative
– Compilazione di una griglia riferita alle esperienze fatte (vd allegato)
– Creazione di un “manifesto” delle M.d.C. di Mondi Locali
– Realizzazione di una pubblicazione che illustri i risultati
Modalità di scambio
– Posta elettronica - Incontri e seminari – Presentazioni e mostre
Lavoro svolto -Vd. Files allegati e sito www.mappadicomunita.it
Cos’è la Mappa di Comunità
La mappa di comunità è uno strumento con cui gli abitanti di un determinato luogo hanno la possibilità di rappresentare il patrimonio, il paesaggio, i saperi in cui si riconoscono e che desiderano trasmettere alle nuove generazioni. Evidenzia il modo con cui la comunità locale vede, percepisce, attribuisce valore al proprio territorio, alle sue memorie, alle sue trasformazioni, alla sua realtà attuale e a come vorrebbe che fosse in futuro. Consiste in una rappresentazione cartografica o in un qualsiasi altro prodotto od elaborato in cui la comunità si può identificare.
Viene in tal modo esplicitato un concetto “nuovo” di territorio, che non è solo il luogo in cui si vive e si lavora, ma che pure conserva la storia degli uomini che lo hanno abitato e trasformato in passato, i segni che lo hanno caratterizzato. Vi è la consapevolezza che il territorio, qualunque esso sia, contenga un patrimonio diffuso, ricco di dettagli e soprattutto di una fittissima rete di rapporti e interrelazioni tra i tanti elementi che lo contraddistinguono.
La mappa è un processo culturale, introdotto in Inghilterra all’inizio degli anni Ottanta e poi ampiamente sperimentato, tramite il quale una comunità disegna i contorni del proprio patrimonio; è più di un semplice inventario di beni materiali o immateriali, in quanto include un insieme di relazioni invisibili fra questi elementi. Deve essere costruita col concorso dei residenti e far emergere tali relazioni. Non si riduce quindi ad una “fotografia” del territorio ma comprende anche il “processo con cui lo si fotografa”.
Predisporre una mappa di comunità significa avviare un percorso finalizzato ad ottenere un “archivio” permanente, e sempre aggiornabile, delle persone e dei luoghi di un territorio. Eviterà la perdita delle conoscenze puntuali dei luoghi, quelle che sono espressione di saggezze sedimentate raggiunte con il contributo di generazioni e generazioni. Un luogo include memorie, spesso collettive, azioni e relazioni, valori e fatti numerosi e complessi che a volte sono più vicini alla gente che non alla geografia, ai sentimenti che non all’estensione territoriale.